mostre

Artisti
    Early Works and Rare Prints
    11.2 > 10.6.2017

    Una prima sezione della mostra è dedicata alla rappresentazione di oggetti trovati casualmente, dissotterrati, posti in relazione gli uni con gli altri: indizi di drammi individuali, di tragedie collettive.

    Di questi lavori, Paolo Ventura racconta:

    “Il primo lavoro “mio”, fuori dagli incarichi di moda, s’intitola Buchi di violenza, ed è una ricerca che ho fatto sulle tracce lasciate da episodi di violenza. Sono dei close up di buchi, illuminati dal ring flash che ti permette di illuminare tutto e di andare molto vicino”.

    “Vent’anni fa casualmente avevo cominciato a trovare oggetti “sparati”, e ho iniziato a fotografarli; come ad esempio dei lampioni di Piazza della Repubblica (a Milano), traforati dalle schegge di bomba della seconda guerra mondiale. Fanno impressione perché sono dei lampioni di ghisa di un metro di diametro, passati da parte a parte come il burro, con il foro di entrata e di uscita, che sembra un fiore. Sono ancora lì.”

    “Poi un mio amico collezionista ha trovato la divisa di un ragazzo ucciso sul Carso, sulla quale si vede ancora oggi il foro e la macchia di sangue. Quindi sono stato a Redipuglia dove sono esposti degli oggetti privati di combattenti e ho fotografato un portafoglio di un soldato, attraversato da una pallottola, e la pallottola ha forato una lettera e la fotografia della fidanzata. E io ho fotografato tutto. Ho trovato anche mantelline con il colpo di baionetta, elmetti, un quadro che stava in una birreria di Udine, e anche quello portava le tracce di una sparatoria”.

    “Nello stesso periodo avevo conosciuto un ragazzo di Bologna che aveva una valigia piena di libri salvati da una tipografia, alla quale i fascisti avevano dato fuoco, dove suo nonno stampava i volantini dell’Avanti. E questa valigia era piena di libri bruciati. E li ho fotografati uno alla volta. Sono delle sculture”.

    “Ancora, c’è un lavoro più piccolo dedicato ai reperti della Grande Guerra che trovavo in campagna, ad Anghiari. Scavavo e appena questi emergevano dalla terra li fotografavo. Fotografie in emersione. Sembravano dei fantasmi”.

    Gli indizi di reali drammi di questi primi lavori, si trovano riproposti compiutamente nella vera finzione delle immagini di War Souvenir, progetto del 2005 che ha dato notorietà internazionale a Paolo Ventura.

    Episodi degli anni dell’occupazione tedesca del nord Italia si trasformano in teatrini della Storia, dove l’artificio della ricostruzione, non riduce il senso della tragedia. Nella seconda sezione della mostra viene presentata una selezione di work print tratte da War Souvenir, alcune delle quali assolutamente inedite.


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    RASSEGNA STAMPA
    Paolo Ventura

    War Souvenir 09
    Paolo Ventura

    War Souvenir 24
    Paolo Ventura

    War Souvenir 31
    Paolo Ventura

    War Souvenir 32
    Rassegna stampa