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Pentti Sammallahti

Pentti Sammallahti nasce a Helsinki nel 1950 in una famiglia di artigiani. Sua nonna, Hildur Larsson è una fotografa di origine svedese. A undici anni, Pentti scatta le prime fotografie e realizza piccole stampe a contatto sotto la guida del padre. A tredici, tramite un club scolastico, si iscrive all’associazione di fotografia, fabbrica un ingranditore e inizia a fotografare Helsinki. Nel 1964 entra a far parte dell’Helsinki Camera Club. Nel 1971 si tiene la sua prima mostra personale. Nel 1973 rifiuta il servizio militare e inizia a svolgere quello civile nel laboratorio di costruzione di navi in fibra di vetro di una prigione. In seguito fotografa altre prigioni per il Ministero di Giustizia. Nel 1974 partecipa alla mostra Mullasta taivalle organizzata al Museo finlandese della fotografia. Inizia a insegnare fotografia presso l’Istituto d’arte Lahti (fino al 1976) e all’Università di arte e design. Nel 1975 riceve il premio dello Stato per l’arte fotografica (che gli verrà assegnato anche nel 1979, 1992 e 2009). Nel 1977 ha luogo la sua prima personale all’estero. Nel 1979 vede la luce il suo primo portfolio, Cathleen Ni Houlihan, accompagnato da una mostra itinerante in moltissime città. Il portfolio inaugura una serie degli Opus, che oggi comprende circa cinquanta pubblicazioni. Nel 1980 riceve il premio annuale dell’Associazione dei critici finlandesi, e comincia a sperimentare nuove tecniche di riproduzione fotografica e stampa a inchiostro. Nel 1984 inizia a insegnare tecniche di stampa presso il dipartimento di fotografia dell’Università di arte e design. Nel 1991 lo Stato finlandese gli assegna una sovvenzione per artisti della durata di 15 anni. Sammallahti interrompe l’attività di insegnante. Dal 1996 in seguito alla personale organizzata a Parigi nella cornice del Mois de la Photographie, partecipa regolarmente a eventi espositivi in tutto il mondo. Nel 2001, l’Università di arte e design gli conferisce la laurea honoris causa. Nel 2004 partecipa alla mostra inaugurale della Fondazione Henri Cartier-Bresson, a Parigi, per la quale il fotografo francese sceglie personalmente le cento foto che preferisce. Nel 2010 il Museo finlandese della fotografia gli dedica una retrospettiva.

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