mostre

Passaggi
17.5 > 2.10.2013

La mostra che inaugura la Galleria, curata da Giovanna Calvenzi, si intitola Passaggi e dal 17 maggio al 28 settembre (prorogata fino a Mercoledì 2 Ottobre), attraverso le opere di dodici fotografi suddivise in cinque grandi sale, si propone di indagare il tema della discontinuità, della necessità di cambiamento di linguaggio o di visione, distintivo del lavoro di ognuno di loro.
Alla concezione dell’autore sempre identico a se stesso, che maturando uno stile riconoscibile sviluppa un unico modo di raccontare la realtà, caratteristica della fotografia umanistica e di parte della cultura del reportage, si contrappongono, nella produzione della fotografia di ricerca, la necessità del rinnovamento, la comparsa di momenti di passaggio e talvolta di crisi, il superamento dei modelli, l’utilizzo di nuove tecnologie.

Le opere in mostra testimoniano mutamenti radicali rispetto a esperienze precedenti, aggiustamenti di visione, migrazioni cromatiche oppure spostamenti dall’interpretazione alla manipolazione della realtà o, ancora, cambiamenti del vissuto quotidiano dell’autore che si traducono in fotografia: un panorama ampio, che si propone di stimolare nel visitatore la comprensione dei modi della creazione, dell’elaborazione dell’immagine, dell’iter progettuale di ogni singolo artista.
In questa chiave, per ciascuno degli autori – Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Antonio Biasiucci, Luca Campigotto, Silvia Camporesi, Mario Cresci, Ugo Mulas, Alice Pavesi, Paolo Pellegrin, Francesco Radino, Moira Ricci, Paolo Ventura – la mostra presenta due diverse serie di lavori, in modo che il ‘passaggio’ dall’una all’altra racconti l’attitudine della fotografia di ricerca a porsi in modo sempre differente rispetto a se stessa e ai suoi soggetti.

Questo mostrano la storica serie di foto newyorchesi di Ugo Mulas, dedicate a Marcel Duchamp (1964- 1965), e gli still-life, su corpo di donna, dei gioielli d’artista creati da Arnaldo Pomodoro (1970). Questo accade in ciascuno degli altri casi: Mario Cresci è presente in mostra con tre serie (1964, 1975-2011, 2013) che indagano, ciascuna da punti di vista diversi, il rapporto tra rappresentazione del reale e immagine astratta; Gabriele Basilico con le imponenti vedute urbane di Shanghai (2010) contrapposte alla dimensione dell’edificio singolo, al silenzio dei padiglioni deserti della Biennale di Venezia (2012); Francesco Radino con un lavoro che ha per protagonista una visione potente e monumentale delle turbine di centrali elettriche (1984) e uno di sguardo europeo su un Giappone intimista (1999); Olivo Barbieri con alcune delle sue note vedute aeree nelle quali la realtà dei luoghi sembra diventare l’immagine di un plastico (2007), e con scorci metropolitani sui quali si innestano interventi grafici successivi (2011); Paolo Pellegrin con la differente serialità, in entrambi i casi giapponese, di alberi che disegnano sul cielo e passanti che emergono dal nero (2010); Antonio Biasucci con una serie incentrata sui dettagli di interni contadini del casertano (1982-1985), e una dedicata al racconto della realtà quotidiana napoletana (1983-1985); Luca Campigotto con le visioni del porto di Marghera immerse nel nero (1996) contrapposte a una Chicago-Gotham City a colori (2007); Paolo Ventura con una ricostruzione della guerra civile americana di artefatto realismo (2010), accostata ad autoritratti inseriti in scenografie di rarefatti spazi urbani ricche di citazioni pittoriche (2011); Silvia Camporesi con una serie di autoritratti che hanno la temperatura e l’estetica degli anni Trenta (2006), e una di surreali, stranianti visioni di della laguna veneziana (2011); Moira Ricci con manipolazioni pre e post- fotografiche del reale tanto nei suoi teatrini domestici di affettuosa memoria (2001), quanto nell’auto- rappresentazione fantastica e dolorosa delle proprie memorie (2004-2013); Alice Pavesi con l’approccio diverso, ma affine nella costruzione dell’immagine, che contrappone il sofferto bianco e nero con cui ritrae donne etiopi che hanno subito violenza (2009) a foto di moda realizzate in un contesto di ricercata semplicità ambientale (2012).
Passaggi offre anche uno sguardo sull’evoluzione di una cultura del mezzo fotografico in cui i legami, i rimandi, i richiami – i passaggi – non sono solo quelli interni ai due lavori di ciascun autore, ma connettono in vario modo molte delle esperienze in mostra, descrivendo un percorso della fotografia italiana movimentato e non lineare che ne tocca la storia, il presente, le non preconizzabili prospettive.

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RASSEGNA STAMPA
Olivo Barbieri
site specific_ MEXICO CITY 11
Inkjet Print on archival paper
cm 164 x 111
Edizione 1 di 6
Gabriele Basilico
Shanghai
Archival Pigment Print
cm 110 x 140
Edizione 2 di 10
Antonio Biasiucci
Il filo di Arianna #1
Gelatin silver print, 1986/7
cm 60 x 50
Luca Campigotto
Marghera
Archival Pigment Print
cm 137,5 x 110
Edizione 2 di 15
Silvia Camporesi
La terza Venezia (il cervo)
Archival Pigment Print
cm 70 x 130
Edizione 2 di 3
Mario Cresci
Dalla serie: Geometria non euclidea, deformazione del quadrato
Venezia 1964 - new print Bergamo 2007

Archival Pigment Print
6 stampe, cm 40 x 30
Edition 1/5 + 2 PdA
Ugo Mulas
Arnaldo Pomodoro, gioielli
Modern gelatin silver print (Archivio Ugo Mulas)
cm 50 x 40 (paper size)
Alice Pavesi Fiori
Attese #2
Stampa Giclée su carta 100% cotone di tipo MUSEUM
cm 27 x 27
Edizione 1 di 5
Paolo Pellegrin
trees #2
Archival Pigment Print
cm 108 x 162
Edizione 1 di 3
Francesco Radino
Shimane #3
Stampa fine art True Giclée su carta Hahnemühle 100% cotone
cm 55 x 80
Edizione 3 di 5
Moira Ricci
20.12.54 - 10.08.2004
Lambda print
cm 30 x 40
Edition 1/5+3AP
Paolo Ventura
Behind the walls #3
Archival Pigment Print cm 76 x 102 Edizione 1 di 5
Rassegna stampa